PANORAMA DA TREZZO (2) (1)

Weekend sull’Adda in camper

Il fiume che scende dal Lago di Como e serpeggiando si getta nel Po fra le provincie di Piacenza e Cremona è la nostra meta per un Weekend sull’Adda in camper.

Più precisamente il tratto compreso fra Trezzo d’Adda e Crespi d’Adda sono stati la destinazione di un fine settimana che vogliamo condividere qui con te.

Qui il letto del fiume, protetto dalle alte sponde di roccia formate dall’arenaria del “ceppo d’Adda” regala un ambiente naturale che sembra fuori dal tempo, ma che al contempo è ricco di storia.

Credici se ti diciamo che trascorrere un weekend sull’Adda in camper può essere molto rilassante e divertente.

SUll'Adda in camper
Fiume Adda

Dove ci troviamo

Ci troviamo all’interno del Parco Adda Nord, un’oasi di oltre 5.000 ettari compreso fra le provincie di Milano e Bergamo. In una zona densamente abitata, trovi un ambiente caratterizzato da  pioppi, platani betulle e querce. Ad essi si aggiungono i noccioli, e in primavera un tappeto fiorito di ninfee e gigli selvatici. La fauna invece è la tipica delle zone d’acqua: cigni, germani reali, folaghe e rane vivono e nidificano tranquillamente.

La descrizione ricorda il classico soggetto dei dipinti naturalistici; non trovi anche tu?  In effetti si dice che Leonardo da Vinci, che visse per diversi anni da queste parti, amasse passeggiare sulle rive dell’Adda e che ritrasse questo paesaggio in alcuni suoi dipinti, diventati famosi.

Ma l’Adda è anche un fiume di confine: per secoli divise la Repubblica di Venezia dai possedimenti del Gran Ducato di Milano. E prima ancora vide il fiume teatro di numerose battaglie con protagonisti Carlo Magno, e Federico Barbarossa.

Infine fu anche il fiume dove l’ingegnosità dell’uomo ebbe modo di manifestarsi nei secoli con opere che ancora oggi sono ben visibili.

Insomma non ti sembra una destinazione ideale per un fine settimana da trascorrere all’aria aperta?

Quindi partiamo e vieni a scoprire con noi quali esperienze abbiamo fatto e che consigliamo anche a te.

E se sei un amante della natura e delle passeggiate all’aperto ti consigliamo anche di leggere

Ai Boschi di Carrega: gli itinerari in camper

 

Un weekend sull’Adda in camper: cosa fare

Diverse sono le attività sportive e non che qui si possono fare te ne elenchiamo alcune:

  • Percorrere l’Alzaia a piedi per rilassanti passeggiate con i cani o i bambini, godendo della bellezza del paesaggio o percorrendo i numerosi itinerari che il Parco propone. Sono ben 10 e vanno alla scoperta di luoghi e borghi toccati dal fiume. E nel tragitto puoi fermarti a gustare la cucina locale o una semplice merenda, in uno dei vari localini o agriturismi posti lungo il fiume.
  • Usare le biciclette per percorrere distanze maggiori, sempre sull’Alzaia per itinerari che possono arrivare fino a Lecco in un senso; oppure percorrendo da Trezzo d’Adda il Canale della Martesana, che nasce proprio qui vicino,  arrivare in 36 km. fino a Milano.
  • Godere delle tranquille e rilassanti escursioni in barca. Diverse imbarcazioni propongono uscite lungo le acque del fiume, per ammirare la natura del parco, le opere dell’ingegno umano e i castelli. L’Adda dopo un tratto fatto di rocce e rapide, nella zona di Trezzo rallenta la sua corsa anche grazie alla diga; qui è possibile la navigazione. Oltre alle escursioni turistiche l’Adda è campo di allenamento  dei canottieri della società sportiva di Trezzo, molti dei quali sono sportivi a livello nazionale. Chissà magari vien voglia anche a te di provare questo sport.

Una curiosità

Tu sai cos’è un’alzaia e perché si chiama cosi?

Fine settimana sull'Adda
Vecchio traino di cavalli per alzaia

Le alzaie oggi sono strade che costeggiano l’Adda e i navigli e sono mete di molte escursioni e passeggiate domenicali.

Ma un tempo l’alzaia era la fune che si utilizzava per trainare le imbarcazione che risalivano questi tratti d’acqua nel trasporto fluviale di merci. Si legava un’estremo della fune all’imbarcazione, mentre l’altro veniva legato a cavalli o buoi per il traino.

Gli animali vennero utilizzati fino agli anni 30 del secolo scorso, sostituendoli con trattori a diesel. Questi ovviamente data la potenza riuscivano a trainare più imbarcazioni cariche di merci dirette a Milano contemporaneamente.

Cosa visitare in questo tratto del fiume

visita al Castello di Trezzo d'Adda
Castello di Trezzo

Ti abbiamo già accennato alla storia di questa parte della Lombardia e quindi ora ti suggeriamo cosa visitare in un weekend sull’Adda in camper.

  • Pensando a Leonardo da Vinci e al suo periodo lombardo, ti consigliamo a Vaprio d’Adda il Museo Interattivo. Qui Leonardo visse per diversi anni, studiò il tratto del fiume e vi dipinse diversi quadri. Nella Casa del Custode delle Acque del 1500 è stato istituito un museo con sale interattive su vari piani e una mostra permanente dedicata a Leonardo da Vinci. Per le informazioni e prenotazioni clicca qui.
  • A Trezzo d’Adda visita il castello. Della fortificazione del 1300 posta a difesa del territorio e di un ponte strategico, oggi rimane solo il torrione; il più alto della regione e che noi abbiamo visitato. Dalla sua terrazza il panorama a 360° spazia sulla pianura lombarda a sud e sulla valle dell’Adda a nord, con il panorama delle alpi lombarde. Si dice che la la prima fortificazione fu opera della regina Teodolinda. Ma il nome del castello è legato indissolubilmente a Bernabò Visconti che visse qui dalla sua costruzione nel 1300, fino alla morte. Bernabò condusse una vita che alternava le feste immense e le battute di caccia ad atti di una ferocità tale, che ancora oggi lo circondano di una nomea estremamente crudele. Del castello oggi rimane solo la torre, il bellissimo parco e i sotterranei con le prigioni.

Quando lo abbiamo visitato noi, all’inizio di ottobre di quest’anno, non ci è stato possibile accedere ai sotterranei, in quanto chiusi per motivi di sicurezza strutturale. Quindi ti consigliamo di contattare la proloco per le visite e le informazioni più aggiornate qui.

Le centrali idroelettriche dell’Adda

Un fine settimana sull'Adda
Centrale Taccani

Numerose sono le centrali poste sul percorso dell’Adda ma noi ne abbiamo visitate due che ti suggeriamo. A Trezzo la Centrale Taccani e a Crespi d’Adda la Centrale idroelettrica di Crespi.

Realizzate dalla volontà di Cristoforo Benigno Crespi che acquistò tutto lo sperone di roccia compreso il castello a Trezzo, e una porzione di territorio del comune di Capriate dove realizzò il suo stabilimento e il villaggio operaio, sono ancora oggi funzionanti.

  • La Centrale di Trezzo d’Adda venne costruita dagli ingegneri Taccani e Covi per la parte ingegneristica e dall’architetto Moretti per la parte strutturale. Moretti riuscì ad integrare la costruzione perfettamente con la roccia e l’ambiente naturale e creò nella parte alta una struttura a merli che ricorda il castello. Attualmente in funzione, la centrale è visitabile internamente solo in occasione di mostre o eventi particolari.
  • La Centrale Idroelettrica di Crespi, è la più piccola delle centrali sull’Adda; costruita per dare elettricità allo stabilimento tessile di Crespi e al villaggio operaio, oggi lavora solo quando i picchi di acqua dell’Adda sono elevati. Si può visitare poche volte al mese, e ti consigliamo di farlo abbinandola al Villaggio Crespi. Potrai verificare con mano la cura e attenzione nella scelta dei materiali con cui venne costruita, e  vedere da vicino la splendida consolle di comando della centrale.

Weekend sull’Adda in camper al Villaggio Crespi

Weekend sull'Adda
Villaggio Crespi panoramica

Crediamo che un paragrafo a sé meriti la visita a questo villaggio. Nato praticamente dal nulla a partire dalla fine del 1800 per ospitare gli operai, gli impiegati e i dirigenti del cotonificio dell’industriale Cristoforo Benigno Crespi è un esempio quasi unico in Italia di centro abitato costruito sul modello delle company towns inglesi.

Crespi decise di costruire  in una zona incolta al confine fra il fiume Adda e la confluenza con il Brembo:

  1. il proprio cotonificio,
  2. la centrale idroelettrica
  3. le abitazione degli operai che arrivavano dalle campagne e poi degli impiegati e dirigenti.
  4. una scuola
  5. un piccolo ospedale
  6. un albergo

Oltre ovviamente a edificare il proprio castello, una chiesa inizialmente dedicata al culto per la famiglia e un cimitero monumentale.

Nel 1876 Crespi acquistò i terreni e inizio la costruzione dello stabilimento che inaugurò un anno dopo e successivamente le abitazioni. Tutto il villaggio continuò a ruotare attorno allo stabilimento fino alla crisi del 1929; all’epoca si dice che vi fossero già 3.000 operai.

Ma la particolarità di questo villaggio sta nel fatto che in un’epoca così complessa dove tutto era possibile, ma tutto era ancora terribilmente difficile, la lungimiranza di un uomo e suo figlio vollero realizzare un borgo completamente autonomo dove la vita degli operai e delle proprie famiglie ruotava attorno ad un unico edificio: la fabbrica.

La visita del Villaggio

Visitando il villaggio e camminando lungo le sue strade si comprende molto bene il significato di questa idea: ogni casa aveva una identica struttura esterna, e ad ogni famiglia spettava un pezzo di terra da coltivare ad orto. Ogni casa aveva il bagno interno, una innovazione per il periodo; il bagno interno era solo ad appannaggio delle famiglie benestanti. I lavatoi erano sì comuni, ma raggruppati in strutture all’interno del villaggio. Il medico ed il sacerdote godevano di un’abitazione ubicata nella parte alta del villaggio.

Ogni cosa venne realizzata per dare la possibilità ai propri dipendenti di godere di una vita migliore, ma in modo che tutto fosse sotto il controllo della proprietà, che vigilava anche tramite “occhi amici”.

Verrebbe da pensare a Crespi come alla figura di un imprenditore paternalista, attento ai bisogni dei propri dipendenti, ma che al contempo imponeva sottomissione e obbedienza agli stessi.

Villaggio Crespi continuò ad essere abitato e lo è tutt’ora anche dopo la crisi del 1929, le successive traversie dello stabilimento e la sua definitiva chiusura nel 2003.

Weekend a Villaggio Crespi d'Adda
Villaggio Crespi le case

Villaggio Crespi e l’Unesco

Gli operai e impiegati acquistarono successivamente le case dove vivevano e dove oggi abitano i discendenti, ma nulla è stato toccato. Le abitazioni sono casomai state leggermente ristrutturare, ma il contesto esterno è immutato. Questo è dovuto anche al fatto che Villaggio Crespi dal 1995 è stato riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità

… per l’archeologia industriale dichiarandolo “un esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, che vide la luce in Europa e nell’America del Nord tra il diciannovesimo ed il ventesimo secolo, espressione della filosofia predominante tra gli industriali illuminati nei riguardi dei loro operai”…

Ti consigliamo di fare la visita guidata pensando ad una tappa qui. E pur essendo una passeggiata all’aperto è utile per comprendere l’urbanistica, l’architettura e i protagonisti della storia di Villaggio Crespi.

Potrai anche comprendere l’attuale situazione di abbandono e degrado dello stabilimento e di una parte del villaggio, dove nel tempo sono state chiuse anche attività di pubblica utilità e negozi.

Se vuoi visitare Villaggio Crespi ti consigliamo di consultare il sito villaggiocrespi.it

Conclusioni

L’Adda è stata davvero una piacevolissima scoperta per noi che siamo abituate alla pianura attraversata dal Grande Fiume.

E come hai potuto notare dal nostro articolo, le cose che puoi vedere e fare pensando ad un fine settimana qui sono davvero molte.

A dire il vero noi te ne abbiamo suggerito solo alcune e ci viene da pensare che si potrebbe prolungare di alcuni giorni l’itinerario in questa zona, aggiungendo altre località come Cassano d’Adda, con il castello e le bellissime ville storiche dell’800, ad esempio.

Dove sostare in camper

Se stai pensando ad organizzare il tuo weekend sull’Adda in camper ti avvisiamo che in zona non ci sono molte aree di sosta attrezzate.

Per visitare Trezzo d’Adda abbiamo sostato nel parcheggio di Via Belvedere, proprio sopra l’Alzaia. Con una passeggiata di 20 minuti si arriva comodamente alla Centrale Taccani e al castello. Non ci sono allacci né possibilità di scarico.

Per visitare Villaggio Crespi abbiamo sostato nel parcheggio Pullman di Piazzale Vittorio Veneto. Non ci sono allacci, o possibilità di scarico, ma ci sono i servizi igienici pubblici.

A Vaprio d’Adda abbiamo sostato nei pressi del cimitero che dista a circa 1 km dalla Casa del Custode delle Acque giusto il tempo della visita.

La possibilità di scarico più vicina è a Brembate (BG) presso il parco di Leolandia, oppure a Stezzano (BG) in Via Mascagni 7.

Un’area di sosta che invece ti segnaliamo comoda per partire in bicicletta lungo le alzaie dell’Adda è a Olginate (LC) in Via Cesare Cantù al n. 39. Per accedere all’area di sosta, aperta tutto l’anno, è necessario rivolgersi alla Pizzeria Pizzamania sempre in Via Cantù a 300 mt dall’area camper.

 

 

 

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