Spesso, mescolando ingredienti genuini come panorami, natura, castelli e antichissimi borghi scavati nella roccia, accade che nascano ricette per trascorrere fantastiche giornate in giro per l’Italia.
E questa volta viaggiando nel Lazio ti porto a visitare Vitorchiano, cittadina in provincia di Viterbo resa famosa da alcuni film fra cui il film di Monicelli “L’Armata Brancaleone”.
Per me visitare Vitorchiano ha significato entrare in uno dei borghi certamente più suggestivi della Tuscia e credo sia un buona idea invitarti a visitare questa parte del centro Italia.
L’Antico centro storico è fra i Borghi Bandiera Arancione e tra i meglio conservati della Tuscia viterbese.
Della Tuscia se ancora non lo hai letto, ti ho già fatto un accenno nel mio articolo:
Intanto ti dico che è Vitorchiano è conosciuto anche come il borgo sospeso: è incastonato tra i Monti Cimini e la Valle del Vezza,e arroccato su grandi massi di roccia peperino a strapiombo sul rio Acqua Fredda.
Fu abitato già in epoca antica, ed ebbe il suo periodo di maggiore importanza nel Medioevo. E sebbene sia sospeso a 285 metri di altitudine tra burroni e boschi di castagne che lo delimitano, ha mantenuto intatta la sua architettura urbanistica, che è chiusa nella cinta muraria del 1200.

Visitare Vitorichiano
Ancora oggi puoi ammirare nella tua passeggiata tra i vicoli del centro, palazzi e chiese che si affacciano su piazzette adornate e belvedere che guardano verso burroni e boschi.
In questa visita mi sono piacevolmente persa tra scorci pittoreschi, fontanelle, scalette esterne che conducono a balconi fioriti di accesso alle abitazioni, alcune appoggiate su un arco. Gli antichi infissi su porte e finestre mi hanno riportato con la fantasia al Medioevo, e tornare indietro di secoli e di abitudini di vita.
Tutto questo e il panorama attorno sono ancora più affascinanti se li ammiri, salendo sull’antica torre dell’orologio alta 16 metri. Per salire chiedi all’ufficio della Proloco di Vitorchiano posta proprio sotto.
Si entra dalla porta principale di accesso: Porta Romana proprio sotto le mura e il cui arco è sovrastato da uno stemma con la scritta S.P.Q.R.; percorrendo strada Arringa si arriva a piazza Roma con il Palazzo Comunale, la famosa fontana a fuso in peperino con i simboli dei 4 evangelisti costruita nel 1200 e la torre dell’orologio.
Da qui attraversando Porta Madonna della Neve si accede al nucleo più antico di Vitorchiano.
Ed è proprio qui che in sella a Ronzinante, Brancaleone da Norcia fa la sua entrata a Vitorchiano per saccheggiare la città nel film di Monicelli.
Curiosità
Vitorchiano è anche ricca di curiosità: ad esempio sai che Vitorchiano è l’unico comune al mondo, oltre a Roma, a poter utilizzare il titolo “S.P.Q.R.”?
Questo nome gli fu conferito nel 1200 direttamente dal Campidoglio Romano a suggellare l’alleanza di fedeltà di questa comunità a Roma.

Ma perché ti ho parlato di Brancaleone?
Sai visitare Vitorchiano questo borgo dalle mura merlate e dalle atmosfere magiche che mi ha incantato, vuol dire anche camminare su un set cinematografico. In questo centro storico, infatti furono girate alcune scene del film di Monicelli del 1966 “L’armata Brancaleone”
Durante la visita in diversi punti trovi cartelloni che ripropongono alcune scene con spiegazioni del film, che oltre a Vittorio Gassman che impersonò Brancaleone, aveva nel casting attori famosissimi dell’epoca.
Fra le foto di rito una assolutamente va fatta dal Belvedere di via della Teverina, dove si un’ottima visuale sullo skyline del borgo e un Moai.

Il Moai di Vitorchiano
Sono sincera: l’isola di Pasqua è da sempre un mio sogno nel cassetto. Ma mai avrei pensato di fare una foto vicino ad un Moai, bada bene originale per dimensioni e fabbricazione, in Italia.
La statua fu davvero fatta da 11 abitanti di Rapa Nui nel 1990; con attrezzi manuali costruirono questa scultura in roccia di Peperino del peso di 30 tonnellate. Lo scopo benefico dell’opera è dovuto alla raccolta di fondi per il restauro dei moai dell’Isola di Pasqua che fu fatta da Mino Damato, giornalista e conduttore televisivo dell’epoca. Una targa alla base del moai ricorda l’evento.
Visitare Vitorchiano, un salto nel gusto viterbese
Tu credevi che la mia passeggiata terminasse senza un po’ di gusto?
A Vitorchiano puoi fermarti anche per degustare i piatti della cucina viterbese: ad esempio puoi gustare i cavatelli al tartufo in stagione, o con altri sughi come cacio e pepe.
Il cavatello vitorchianese è una pasta tipica locale, fatta di acqua e farina. Viene lavorata con il palmo della mano fino ad ottenere la forma di un lungo spaghettone (hai presente i pici toscani?).
Questa pasta si sposa bene con salsa di pomodoro fresco, aglio, olio, peperoncino e finocchio selvatico; ma si può valorizzare anche con sughi più ricchi e con aggiunta del sapore del pecorino romano. O con condimenti a base di tartufo.
Anche la carne ha molte proposte come il coniglio in umido, il maialino lardellato, o le squisite lumache in umido. Non mancano di certo gli arrosticini di pecora.
Diversi localini offrono menù di cucina tipica e noi ci siamo piacevolmente fermati al Ristorante Lo Zafferano di Buzzi Paolo appena fuori le mura, dove abbiamo anche assaggiato ottimi formaggi locali.
La mia passeggiata per visitare Vitorchiano termina proprio nel parcheggio alla base del Moai perché a fianco c’è anche l’area di sosta per camper.
- Un parcheggio con 8 stalli e una colonnina con allaccio luce gratuita accoglie i camperisti. La sosta è a pagamento ad un costo di €8,00 per 24 ore con carico/scarico incluso. Mentre il solo scarico e carico ha un costo di €2,00.
Concludo dandoti un appuntamento: la visita della Tuscia viterbese non è assolutamente terminata, anzi. Tu continua a seguirmi seguiranno altri borghi e altre visite.
Angela