I tortelli di Piacenza vengono chiamati in dialetto “turtei cun la cua“: sai perché? Perché sono fatti in un modo particolare, con una forma allungata quasi come avessero la coda! Tradizionalmente questi tortelli venivano considerati un piatto di magro, cioè quelli senza carne da consumare nei giorni di venerdì, durante la Quaresima o alla vigilia delle principali festività cristiane. Nonostante siano solitamente serviti con due caratteristiche “code”, che conferiscono loro la distintiva “forma a caramella“, a volte vengono anche preparati in forma rettangolare.
@MangiareBuono, tortelli di Piacenza
Tortelli di Piacenza: la ricetta
Ma qual è la ricetta di questo delizioso primo piatto? Dopo aver preparato la sfoglia con 400 g di farina bianca, 2 uova, un pizzico di sale e acqua tiepida, bisogna tagliarla in strisce larghe dai 7 agli 8 cm e poi a rombi. Nel frattempo si lessano 300 g di spinaci e, dopo averli scolati, strizzati e tritati finemente, si versano in un’ampia zuppiera insieme a 300 g di ricotta, 200 g di Parmigiano grattugiato, 2 uova intere, sale e un pizzico di noce moscata. Dopo aver amalgamato il composto, si prende una losanga di pasta, di circa 8 cm, la si pone sul palmo della mano sinistra e, partendo dall’angolo esterno, con l’indice e il pollice della destra, prendendo un po’ di pasta da un lato e dall’altro, si chiude il tortello a treccia. Infine i tortelli vanno riposti su una spianatoia spruzzata di farina e cotti in abbondante acqua. Quando iniziano a venire a galla, vanno scolati e conditi con burro fuso, Parmigiano grattugiato e salvia.
@GialloZafferano, pisarei e fasö
Specialità piacentine: 3 piatti da assaggiare
Oltre ai tortelli di Piacenza, questa splendida città emiliana offre molte altre specialità da assaggiare durante una gita fuori porta. I pisarei e fasö sono piccoli gnocchetti di farina e pane grattugiato serviti con un sugo di fagioli: sono considerati uno dei primi piatti più apprezzati di sempre. La cucina piacentina, come gran parte della cucina emiliana, offre anche diversi secondi piatti a base di carne, tra cui spiccano nella tradizione locale la picula ad cavàl e la coppa arrosto. Anche gli amanti dei salumi troveranno pane per i loro denti: i salumi piacentini D.O.P. sono il salame, la coppa e la pancetta e in Val Tidone sono numerosi i salumifici che ancora li producono in modo artigianale, conservando quei sapori e quella qualità tipici della tradizione.
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Vini piacentini tra gusto e genuinità
Oltre a proporre salumi e piatti tipici dal gusto intenso, Piacenza è molto apprezzata per la sua produzione di vini. La “DOC Colli Piacentini” viene costituita e approvata nel 1984: è da evidenziare poi il fatto che il comune di Ziano Piacentino sia il comune con la più alta superficie vitata d’Italia, considerando il rapporto tra gli abitanti e la superficie del suo territorio comunale. Tra i vini più apprezzati ci sono il famoso Gutturnio, il rosso che si abbina alla perfezione ai salumi e ai primi piatti, la Bonarda frizzante, consumata spesso durante il momento della merenda, e il vino bianco Trebbianino Val Trebbia.