Polpette carne da riciclo
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Spreco alimentare come ridurlo in camper

I dati che arrivano riguardo lo spreco alimenticare domestico sono positivi: anche noi che viaggiamo in camper, come possiamo fare per limitare il nostro spreco di cibo in poche e semplici mosse?

La notizia ufficiale

Riportiamo la notizia che ci fornisce il Quotidiano sulla Sostenibilità Ambientale in merito al Rapporto Waste Watcher 2020 dove si dice che in Italia si butta meno cibo e in questo 2020 lo spreco alimentare è diminuito del 25%.

Poiché è legato alle nostre abitudini quotidiane, è da qui che bisogna cominciare ad agire e ci sono almeno due ottimi motivi per farlo:

  1. primo, nel mondo almeno una persona su dieci soffre la fame
  2. secondo, i milioni di tonnellate di spazzatura generata dallo spreco alimentare hanno un impatto ambientale enorme.

(Leggi l’articolo)

Cosa ne pensiamo noi

Capita a tutti quanti di avere fatto una cena tra amici o parenti e magari avere degli avanzi in cucina (ancora ottimi fra l’altro). Oppure più semplicemente la spesa ti è scappata di mano e in frigo ci sono rimaste cose in più: cosa farne? Buttarle assolutamente non se ne parla, almeno dal nostro punto di vista e quindi noi le riutilizziamo, prendendo spunto dalle nostre tradizioni e da come facevano le nostre mamme o nonne. Ecco quindi come nella tradizione emiliana si riduceva lo spreco alimentare. Te ne raccontiamo qualcuna:

Il bollito

Quante volte ci capita di fare il brodo e poi rimane la carne da mangiare? Sai come si diceva una volta? Il bollito ha una storia che dura 5 giorni.

  1. La Domenica lo facevano e quindi si mangiava caldo con magari le salse
  2. Il Lunedì si mangiava freddo sminuzzato in insalata
  3. Il Martedì a fette in umido, con la cipolla o le patate
  4. Il Mercoledi tritandolo e unendolo a pan grattato, latte, Parmigiano Reggiano, uno spicchio di aglio, prezzemolo e 1 uovo diventava polpette con i piselli di contorno
  5. Il Giovedì a “Tobi” (il cane di casa aveva diritto anche lui alla sua parte di bollito)
Spreco alimentare
credits Trattoria del Cacciatore

La verza

Classica la verza in insalata tagliata a julienne, oppure bollita è davvero speciale condita con olio, sale e spruzzata di pepe.

Oppure un’antica ricetta di tipica tradizione parmigiana, il Sacrao, la vuole accompagnata alle carni di maiale in genere, meglio ancora se al cotechino. La verza viene cotta con un soffritto di cipolla e una spruzzata di aceto bianco, a cui si aggiunge poi il concentrato di pomodoro e qualche bacca di ginepro. Ne esce un contorno che regala una nota acidula alla carne, con cui se servita calda offre un piatto molto molto appetitoso.

Ancora le foglie di verza sbollentate leggermente saranno un ottimo involucro per le polpette (di cui parlavamo prima) il tutto in umido con ottimo sughetto rosso.

La zucca

Molte volte è più conveniente acquistare una zucca intera piuttosto che prendere quelle già tagliate, ma se ne rimane cosa poterne fare? Oltre che i tortelli classici, che sappiamo davvero essere gustosi, dal dolce quindi la torta, oppure congelarla a dadini per il minestrone, oppure ancora i semi che si trovano al suo interno una volta tostati saranno uno snack davvero energetico e spezzafame. Oppure una semplice vellutata, con l’aggiunta dei ceci. E la buccia, sai che è edibile? Cuocila anch’essa e aggiungila alla vellutata.

Il riso

A chi non è capitato di abbondare con il riso? Cosa farne quando purtroppo ne rimane? Da piccole ci capitava che si faceva la frittata di riso: che fosse di carne o già condito con altro, si aggiungevano le uova in base a quanto riso c’era e un pochino di sale e si faceva cuocere tutto come una frittata. Oppure diventavano gustose polpette con spinaci e patate. (non si sa perchè, ma andavano tutte a ruba in un batter d’occhio!)

Il pane

Capita di pensare ad una quantità e poi per mille motivi non si mangia tutto: cosa farne? Classico per noi farlo diventare secco e grattugiarlo, metterlo in un sacchetto di carta, e utilizzarlo per polpette, ad esempio. Oppure, una tradizione ancora oggi presente nel parmense è inzupparlo, quando non è del tutto secco, in un buon bicchiere di Lambrusco. E’ un ottimo aperitivo, a chi piace! O ancora, preparare la panadella: si fa bollire l’acqua, (non tanta, sufficiente per un piatto) si immerge il pane, aggiunge il burro e si spolvera tutto di Parmigiano Reggiano. Ti diciamo anche che alle volte è un ottimo salvacena!

Le nostre conclusioni

Sono tanti altri i generi alimentari che in cucina potrebbero avanzare (anche se non dovrebbe capitare) e seguire buone abitudini consapevoli anche nel fare la spesa, aiuta nell’obiettivo.

Noi abbiamo condiviso con te alcune delle tradizioni emiliane che sappiamo riguardo alcuni generi riutilizzati. Invece tu, cosa fai quando rimane qualcosa? Raccontaci le tue esperienze riguardo i piatti.

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