Dicembre è arrivato e con esso il momento dell’anno dove è più viva la voglia di Natale e tradizioni e dello stare assieme.
Oggi parliamo di ricette naturalmente, di tradizioni tramandate da fare assieme ai nipoti a alle mamme in cucina.
A proposti hai letto il nostro recente articolo sulla Spongata?
Addentrandoci nel mondo del Natale e tradizioni oggi ti parliamo di un piatto speciale legato alla tradizione contadina e dei paesi di montagna dell’Appennino e del suo ingrediente principale ovvero la castagna.
Invece la cena della Vigilia, come vuole la tradizione cattolica, è una cena di magro che porta sulle tavole parmigiane i tortelli di zucca conditi con il soffritto o le tagliatelle in bianco e il pesce, come il merluzzo fritto in pastella o l’anguilla marinata.
Natale e tradizioni a tavola
Se la cena della Vigilia è come detto una cena di magro, il pranzo di Natale è un vero trionfo di sapori perché il primo piatto tradizionale del Natale a Parma sono gli anolini in brodo, seguiti da lessi o arrosti come secondo.
In tavola non possono mancare le salse: verdi o a base di pane e uova o la semplice salsa agrodolce alla parmigiana con il pieno lessato nel brodo sono quel companatico che non manca mai e le cui ricette si tramandano in ogni famiglia.
Tu le conosci?
Brevemente ti diciamo che:
- La salsa verde nella tradizione emiliana è a crudo e gli ingredienti sono: carota sedano cipolla un pezzetto piccolo di aglio, tanto prezzemolo, un cucchiaio di aceto bianco di vino, un cucchiaino di zucchero, sale e olio evo. Si trita tutto e in alcune versioni si aggiunge anche un uovo sodo sminuzzato; aggiunto l’olio, si mescola tutto con un cucchiaio di legno, fino a quando la salsa risulti morbida e spalmabile. Nella versione della tradizione della nonna di Angela che era cuoca a servizio, la salsa era senza uovo e aglio, veniva cotta per almeno un’ora ed aveva l’aggiunta di un cucchiaino di triplo concentrato di pomodoro. Ti consigliamo di provarla su una fetta di carne!
- La salsa con l’uovo sodo invece è a base di uova sode ovviamente, mollica di pane bagnato con un poco di aceto misto ad acqua tiepida e strizzato e tanto olio evo. Si trita tutto con la nonna papera e si mescola con un cucchiaio di legno lentamente mentre si aggiunge l’olio.
- La salsa agrodolce alla parmigiana davvero è facilissima: 1 cucchiaio colmo di triplo concentrato di pomodoro (Parma è in territorio di pomodori e grande centro conserviero ricordi?) 1 cucchiaio di zucchero, 2 cucchiai di aceto di vino bianco, 40 gr di burro e un pezzettino di scalogno. Si fa rosolare lo scalogno nel burro a cui si aggiunge poi il triplo concentrato sciolto in mezzo bicchiere di acqua calda e si fa bollire il tutto per circa 8/10 minuti. Alla fine si aggiunge aceto e zucchero si riposta a bollore e si lascia cuocere per 5 minuti. va servita fredda.
Per il pieno da brodo ti rimandiamo al nostro articolo dedicato proprio alla tradizione dei bolliti,
Il bollito misto, una lunga tradizione in tavola
Un pranzo di Natale ricco e tipico che tradizionalmente si svolge in famiglia, conclude con i dolci tradizionali: spongata, torrone, cioccolata, frutta secca.
La ricetta dei tortelli di castagne

Continuiamo a parlarti di ricette della tradizioni e in ogni casa ne troviamo una versione diversa: la ricetta dei tortelli di castagne che ti proponiamo è la versione della nonna di Angela, tramandata alla nuora e ai nipoti, ma se spulci in giro troverai alcune varianti. Infatti il bello della cucina è che puoi inserire la fantasia, quel pizzico in più che può trasformare un piatto classico in personale.
Ingredienti per il ripieno
- 500 gr. di castagne secche ammorbidite in acqua
- 300 gr. di mostarda con il proprio sugo
- 1/2 cucchiaio di cacao amaro (variante)
- 100 gr. di amaretti (variante)
- un pugnetto di pinoli
Ingredienti per la sfoglia
- 800 gr. di farina
- 7 tuorli d’uovo + 1 intero
- un pizzico di sale
Procedimento
Prepariamo il ripieno: dopo aver fatto rinvenire le castagne secche in acqua per 10 ore si fanno cuocere fino a che non risulteranno belle morbide. Scoliamo e schiacciamole con lo schiacciapatate.
Uniamo la mostarda con il proprio sugo dopo averla tagliata a pezzettini e mescoliamo bene il tutto. Se preferite unire il cacao e gli amaretti sbriciolati uniamo tutto prima della mostarda e poi mescoliamo molto bene.
A questo punto passiamo a preparare la sfoglia: impastiamo la farina con le uova e il sale fino ad ottenere una palla compatta ed omogenea e lasciamola riposare un attimo coperta. Tiriamo la sfoglia non troppo sottile a striscie belle lunghe e procediamo come al solito mettendo mucchietti di ripieno al centro della sfoglia che andremo poi a richiudere su se stessa e a tagliare con la rotellina dando la classica forma del tortello.
Una volta terminato potremo procedere alla cottura dei tortelli in acqua salata per circa 10/12 minuti e a condirli con burro fuso dove abbiamo fatto tostare alcuni pinoli ed un’ abbondante spolverata di buon Parmigiano Reggiano da 24/30 mesi.
Una curiosità
Nella versione romagnola i Capaltaz (così vengono chiamati), sono fatti in modo leggermente diverso. Al ripieno di castagne e mostarda, in questo caso bolognese, vengono aggiunte noci, un bicchierino di Rhum e due cucchiai di zucchero a velo.
Lo diciamo sempre… essendo ricette della tradizione, in ogni casa e da ogni rézdora tu vada a mangiarli, scoprirai sempre una versione diversa. E non ce n’è una più buona o meno buona: c’è solo quella di casa che è la migliore.
A noi non resta che dirti buon lavoro se vuoi provare a farli anche tu e buon appetito.