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Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza

Il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza è la più grande raccolta di ceramiche al mondo, un contenitore artistico e documentario di eccezionale importanza, unico nel suo genere.

La storia del Museo

Faenza è riconosciuta in tutto il mondo come sinonimo di ceramica e il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza è il simbolo. E’ fondato dal Gaetano Ballardini nel 1908.

E’ il punto di riferimento per la ceramica antica, moderna e contemporanea, nazionale ed internazionale e l’obiettivo fin dall’inizio è quello di documentare la storia dell’arte ceramica, per tutte le epoche e i luoghi.

Nel corso degli anni, grazie al lavoro instancabile di Ballardini, il Museo si arricchisce di numerose donazioni di privati, governi stranieri, musei ampliando così gli spazi e allestendo sempre nuove collezioni.

Il 13 Maggio 1944 la città, così come il Museo, subiscono danni dovuti ai bombardmenti della guerra: l’edificio e moltissime raccolte sono distrutte. Con uno sforzo immane, il Museo riapre al pubblico, grazie alla cittadinanza, alla caparbietà del suo fondatore che chiamò a raccolta musei, collezionisti, governi, ministeri, artisti per donare opere e manufatti.

Grandi collezionisti donarono le loro opere, d’obbligo citarne alcuni come Frederick Robert Martin, Angiolo Fanfani, Gian Tomaso Liverani, Galeazzo Cora, Roberto Damiani, e ricordare il gesto generoso di Pablo Picasso che donò opere e invitò artisti amici a farlo.

Oltre al Museo

Oltre alle collezioni, che tra poco ti parlo, cosa trovi all’interno del Museo?

  • il Museo sostiene attività di ricerca, con una prestigiosa biblioteca specializzata di oltre 70.000 volumi e la pubblicazione di una rivista di studi “Faenza”
  • possiede un laboratorio di restauro ceramico che offre servizi per collezioni pubbliche e private
  • propone unlaboratorio didattico Giocare con la ceramica fondato da Bruno Munari
  • dal 1938 un Concorso chiamato “Premio Faenza”, la biennale più prestigiosa nel settore. Per anni è il fiore all’occhiello del linguaggio ceramico, e che grazie a questo concorso si arricchiscono tutt’ora le collezioni contemporanee.

Il percorso di visita

Entrare e guardarsi attorno è la prima cosa da fare, lasciarsi abbracciare dalla storia lontana raccontata dall’arte della ceramica.

Parliamo di oltre 16.000 mq espositivi, oltre 60.000 opere. A nostro avviso occorre una giornata intera per dedicare a tutte le opere esposte il giusto interesse.

Il grande portale d’ingresso celebra la nomina Unesco ottenuta nel 2011 quale “Museo testimone dell’arte ceramica nel Mondo”. Un grande riconoscimento che racconta la storia del museo e della ceramica: forme, colori e decori si fondono sotto l’iscrizione del 1908, anno di fondazione del Museo.

Le collezioni permanenti sono divise in due grandi settori, la parte retrospettiva ospitata negli antichi spazi dell’ex convento camaldolese femminile di S. Maglorio e la parte del ‘900 e contemporanea esposta nei nuovi fabbricati negli ultimi 15 anni.

Pianoterra

Il punto di parenza è la biglietteria/bookshop dove trovi le pubblicazioni del museo e la cartina/percorso che ti aiuterà a visitare il Museo.

La visita inizia alla tua sinistra del bookshop, lasciando zaini e borse nell’apposito guardaroba, portando con te solo la macchina fotografica, un blocco da scrivere e tanta curiosità.

Accanto trovi la sala didattica dove ti viene spiegato in maniera molto esaustiva attraverso anche video, i diversi materiali ceramici e i processi lavorativi utilizzati. Molto molto interessante.

A seguire trovi il primo percorso, sono ospitate le grandi civiltà orientale, precolombiana, romana, greca, etrusca, oriente antico e islamica.

La visita prosegue al primo piano

Dallo scalone interno passi al primo piano con il percorso dedicato agli aspetti stilistici e tecnologici dell’arte.

Nel lungo corridoio trovi la produzione della ceramica di Faenza, passando dalla sala della maiolica Italiana nel Rinascimento Italiano, alla ceramica italiana dal XVII al XIX secolo, passando al nuovo edificio che ospita le ceramiche moderne e contemporanee, finendo alla scultura ceramica in Italia del secondo dopoguerra.

Piano inferiore

Ritorniamo al piano inferiore dove si trovano oltre 100 opere esposte che ci mostrano la vivacità della scultura ceramica internazionale dalla seconda metà del XX secolo.

Scendendo la rampa dalla sala 14 si accede al seminterrato dove sono esposte le collezioni di poolari, devozionali e il percorso del sacro.

Si conclude il percorso al soppalco della sala 3 dove è esposta un’importante collezione dedicata a pavimenti e rivestimenti ceramici tra Occidente e Oriente, dal medioevo all’età contemporanea.

La nostra visita

Quando siamo stati noi per la visita, c’era anche la mostra “Picasso-La sfida della ceramica”: sono 50 pezzi unici provenienti dalle collezioni del Musèe Picasso-Paris per una mostra eccezionale che affronta il percorso creativo dell’artista spagnolo nei ocnfronti dell’argilla. Dura fino al 13 Aprile 2020.

Per noi è stata un’esperienza unica che consigliamo di fare, un percorso espositivo completo e che al tempo stesso ti accompagna ad imparare questo mondo, non solo della ceramica, ma a nostro parere, della storia, in generale.

E’ un percorso lungo da visitare ma molto esaustivo e completo, ricco di ogni dettaglio e dobbiamo dire molto prestigioso: felice di aver visitato questo Museo, un vanto della nostra Italia nel Mondo.

Come visitare il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza

Il Museo rimane in Viale Baccarini 19 a Faenza e il costo dei biglietti d’ingresso, in occasione della mostra “Picasso. La sfida della Ceramica” dal 1 novembre 2019 al 13 aprile 2020 è di € 14,00.

Ogni maggiore informazione per la tua visita la trovi al sito del Museo

Noi abbiamo trascorso un fine settimana e in città abbiamo poi visitato altri luoghi, leggi il nostro itinerario

 

 

 

 

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