Il museo, nato dalla passione collezionistica del colornese Glauco Lombardi (1881-1970), raccoglie testimonianze storiche e artistiche di grande interesse su Maria Luigia d’Asburgo e Napoleone Bonaparte, oltre a numerose opere e preziosi documenti relativi al Ducato di Parma nei secoli XVIII e XIX.
Il patrimonio d’Arte di un popolo è sacro e la storia vuole serbate le cose grandi ove nacquero, ove sono fregio alla vita della gente che le ha create.
Con questo spirito il professor Glauco Lombardi dedicò tutta la sua vita al recupero, allo studio e alla conservazione di quanto poteva rimanere sul mercato antiquario o nelle collezioni private dell’ingente patrimonio artistico.
Chi era Maria Luigia?
Più precisamente il suo nome è Maria Luisa d’Asburgo figlia dell’Imperatore d’Austria ed è stata la seconda moglie di Napoleone Bonaparte. Quest’ultimo, a causa della impossibilità di avere figli dalla prima moglie e quindi avere una discendenza, si separò e trovò nella giovanissima Maria Luisa, una fedele e amata compagna di vita.
Divenuta imperatrice dei francesi, diede a Napoleone il tanto sospirato erede, Napoleone Francesco, detto il Re di Roma. Dopo la caduta dell’impero francese, l’esilio di Napoleone sull’isola di Sant’Elena, il Congresso di Vienna le assegnò il governo del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla.
Il figlio non divenne mai Re a causa della caduta dell’impero napoleonico e Maria Luigia, con la scomparsa prematura del figlio, prese molto a cuore la città di Parma.
Le sue opere
- Fin dall’inizio si interessò alla prevenzione e la lotta alle epidemie, con una serie di regolamenti che dovevano servire a contrastare un’epidemia di tifo. Maria Luigia dedicò anche un particolare interesse alla condizione femminile inaugurando l’Istituto di Maternità e la Clinica Ostetrica Universitaria, tutt’ora presenti in città.
- La prima opera architettonica realizzata durante il governo di Maria Luigia fu la costruzione del ponte sul fiume Taro, ancora oggi esistente.
- Maria Luigia era anche amante della musica e così fece costruire il Teatro Ducale, oggi Teatro Regio, infatti ancor oggi sul palco d’Onore è presente la corona e su maniglie e porte, c’è lo stemma ducale, con le sue iniziali ML.
- Maria Luigia fondò anche il Conservatorio di Parma, dove molti anni dopo avrebbe studiato il grande direttore d’orchestra Arturo Toscanini. Il compositore parmigiano simbolo del Risorgimento.
- Maria Luigia rinnovò anche il Palazzo Ducale di Parma, mentre in provincia fece ampliare il Casino dei Boschi a Sala Baganza e nei pressi fece costruire la villa del Ferlaro per i suoi figli.
- Nel Palazzo della Pilotta, invece, fece allestire una biblioteca, oggi Biblioteca Palatina, un museo archeologico e una pinacoteca, poi diventata oggi Galleria Nazionale di Parma. (noterai infatti quando entri, la magnifica statua della duchessa nelle sembianze della Concordia, di Antonio Canova).
- Infine la sovrana istituì il collegio ducale Maria Luigia (ribattezzato nel 1896 convitto nazionale Maria Luigia), tuttora esistente come scuola privata.
Giuseppe Verdi, al quale Maria Luigia aveva donato una borsa di studio, le dedicò una delle sue prime opere, I Lombardi alla prima crociata.
Insomma, una donna che ha fatto moltissimo per la città.
La visita al Museo
Nell’interno del Museo Glauco Lombardi tutto ci parla di lei: l’imponente ritratto dell’imperatrice, il sontuoso abito e l’elegante dono dall’imperatore per contenere parte del sontuoso corredo di gioielli.
Troviamo anche gli oggetti più personali, quindi spille e disegni, servizi per cucito di cui era una appassionata e il ricchissimo archivio che raccoglie lettere e documenti della sovrana, alle famiglie parmensi e alle personalità legate alla corte ducale.
Di particolare curiosità e interesse è il baule farmaceutico: si perchè la duchessa soffriva spesso di mal di testa ed era solita avere il necessario, lungo i suoi frequenti viaggi.
Bellissimi i regali avuti in dono, le stole e gli abiti.
Un viaggio all’interno della storia di una donna amata dai parmigiani e necessaria per conoscere di più Parma.
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