Il museo dei lucchetti è una collezione unica al mondo, dedicata interamente alla collezione privata del Sig. Vittorio Cavalli dove i protagonisti sono i quasi 6.000 lucchetti.
Una passione iniziata nel ’43, quando durante il servizio militare perse a causa di un bombardamento, un lucchetto che gli era stato prestato. Da quel momento ha iniziato a girare tutto il mondo alla ricerca di un lucchetto, sperando di trovare proprio quello perso.
Si può dire che sia Vittorio Cavalli stesso il museo, che con i suoi racconti e il suo mondo, riesce a spiegare nei minimi dettagli l’intera collezione di 6.000 pezzi, con esemplari che vanno dal II secolo d.C. fino a modelli attuali.
Abbiamo incontrato il Sig. Vittorio, un uomo di 94 anni, nel “suo regno” fra i suoi lucchetti e ci siamo fatte spiegare come è nata questa collezione:
Tutto è iniziato il 4 gennaio del 1943, quando io, essendo falegname, avevo costruito una sdraio per un anziano che me l’aveva commissionata per la moglie.
Quando venne a ritirarla mi vide lucidare la mia nuova cassetta degli attrezzi. “Bella” mi disse, “Sì ma è senza serratura” risposi, “Aspetta” e se ne uscì tornando poco dopo con un lucchetto che si apriva a combinazione con chiusura alla francese.
L’accordo era che glielo avrei restituito dopo la guerra. Ma il 2 settembre 1943 ero dislocato a Trento, un grosso bombardamento sulla caserma portò via tutto, compresa la mia cassetta, e non riuscii a recuperare il lucchetto e quindi a restituirlo. Da quel momento decisi che avrei raccolto tutti i lucchetti che mi fosse capitato di trovare.
In effetti questa raccolta dura ormai da più di 70 anni e il 5 maggio 2001 è diventato un museo, l’unico museo in Italia che si occupa di lucchetti in modo esclusivo. Contiene la più grande esposizione di lucchetti al mondo ed è situato a Cedogno distante circa 36 km da Parma.
Il racconto è il motivo per cui il sig. Vittorio ha iniziato questa collezione, ma la cosa meravigliosa è che di ogni lucchetto Vittorio conosce il periodo storico e l’uso a cui era adibito, come ne sia arrivato in possesso e la relativa combinazione!
Facile dirai… facile? Vieni al museo a vedere con i tuoi occhi la collezione e ti accorgerai che non è poi del tutto così facile.
Non tutti i lucchetti sono ad oggi esposti ed infatti il Sig. Vittorio, ci ha aperto un mobile da dove ha preso una semplice borsina di plastica, fra decine di altre borsine, ha prelevato un lucchetto e subito siamo ritornate bambine che con occhi curiosi e vivaci aspettavano di ascoltare un nuovo racconto del nonno.
“Ecco vede…”, mentre pulisce accuratamente con un pannetto il lucchetto che ha in mano, “questo proviene dal Rajasthan”, ce lo apre e inizia il racconto di come ne sia venuto in possesso e dei possibili utilizzi a cui fu destinato.
Poi da un’altra borsina ne prende un secondo, un lucchetto da cintura di castità e di nuovo un secondo racconto e così via fino ad arrivare al lucchetto delle 5 chiavi: un mistero che anche noi abbiamo provato a risolvere, inutilmente.
Ma la cosa più bella è che Vittorio, e lo si comprende solo parlandogli e ascoltandolo, ha un rapporto molto particolare con i lucchetti. La sua a nostro avviso, non è solo una collezione espositiva, è un’arte.
Vittorio per ogni lucchetto di cui viene in possesso, fa un’attenta opera di recupero e di riapertura: li pone nel kerosene, li sgrassa, li pulisce, li olia per bene e nel frattempo pensa a come aprirli. Quale che sia la chiave di apertura, lui la cerca, la trova, indovina le varie combinazioni e i trucchi più diabolici, e alla fine trova sempre la chiave.
I nostri sentiti ringraziamenti per averci accolto, mostrato, raccontato e svelato una piccola parte di questa collezione vanno in primis a Vittorio Cavalli l’artefice e a Stella Mei che con così tanto amore e dolcezza segue quest’uomo e che ci ha permesso di essere ospiti e non semplici visitatori.
Di seguito il Sito di riferimento e per andare a fare visita è sempre gradita una telefonata di preavviso: è vero che Vittorio lo trovate, ma ha pur sempre 94 anni e qualche giro alla ricerca dei suoi lucchetti lo fa ancora e non sia mai che non sia presente.
Potete andare anche con i camper, il parcheggio lo trovare proprio davanti, ma quando lo avvisate diteglielo che andate con il vostro mezzo.