E’ vero, oggi non è possibile muoversi da casa, oppure in maniera molto limitata a seconda delle limitazioni, dei colori ecc. per questo il nostro suggerimento è per quando si potrà tornare a muoversi liberamente e non al chiuso: conosci i cosidetti musei gratuiti a cielo aperto?
Sono tutte quelle statue, monumenti, fontane che non occorre pagare per guardarli perchè posti su suolo pubblico, all’aperto e che ci raccontano anch’essi tanto di una città e della sua storia.
Veri e propri monumenti, dedicati o meno a precisi momenti sorici, oppure opere d’arte che richiamano un personaggio influente a cui la città deve la propria provenienza oppure le antiche mura cittadine o gli archi di accesso della città.
Oppure idee di viagio, come le famose panchine giganti. Le conosci?
Le Panchine Giganti
Sai quelle panchine giganti, affacciate sul paesaggio, sparse ormai in tante località d’Italia? Queste sono un’occasione di viaggio, sia per divertirsi e farsi una foto su una di queste panchine e poi per conoscere il territorio su cui sono installate.
La prima Grande Panchina con questo particolare disegno è stata realizzata nel 2010 da Chris Bangle sul terreno della Borgata a Clavesana. Scopo dell’iniziativa è di sostenere le comunità locali, il turismo e le eccellenze artigiane dei paesi in cui si trovano queste installazioni fuori scala. Quarda nel sito per cercare il luogo che più di ispira.
Reggio nell’Emilia
Obelisco di Piazza Gioberti
Siamo in Piazza Gioberti che collega Corso Garibaldi alla Via Emilia in centro storico. Alto poco meno di 18 metri creato interamente in granito.
Nel 1842 il principe ereditario Francesco V d’ Este in onore della principessa di Baviera neosposa fece erigere l’obelisco che ancora oggi vediamo, nella stessa piazza che però si chiamava Adelgonda
Nel 2019 è stata interamente riqualificata e riportata al suo antico splendore e diciamo “ammodernizzata” solo nella forma ellittica che vediamo oggi.
Pesce fuor d’acqua
Sei in Piazza Duca degli Abruzzi a pochi passi da porta Santa Croce, sul viale Isonzo: d’un tratto spunta un secchio in lamiera (la forma è quella di un classico secchio da pozzo) contenente un pesce, stretto all’interno del recipiente, che non può contenerlo, facendolo appunto uscire dall’orlo del secchio. Si vedono la testa e la coda in acciaio che spuntano dal secchio. La struttura, fissata a terra, pesa 15 quintali, alta circa 5 metri.
L’autore è Giovanni Menada artista cittadino, pittore, scultore e grafico. L’impatto ironico e scherzoso di questo lavoro richiama la storia e le tradizione locali: infatti è collocata dove un tempo scorreva un canale di derivazione del Secchia, che alimentava le seterie di Santa Croce, fra le più grandi d’Italia. Un pesce serve per stimolare la riflessione “su una delle condizioni dell’uomo” a detta dell’autore.
Gli archi della città
Arco di Porta Santa Croce
L’arco si trova al limitare del centro storico al termine di Via Roma.
Arco del Follo
L’arco si trova lungo la via Emilia in centro storico
Arco del Mauriziano
Il parco e il palazzo si trovano fuori dal centro storico a poca distanza in direzione Modena In via Pasteur, 11
Ti inserisco il riferimento che puoi leggere di ogni arco, la storia in alcuni casi, anche particolare.
Statua del Crostolo
Sei in Piazza Prampolini: piazza dove ha sede il Comune e il Duomo.
Alla fine del 1700 si stava attuando il saccheggio del Palazzo Ducale di Rivalta, appena fuori la città. Nel parco di quel palazzo si ergeva un gruppo di statue colossali rappresentanti i tre principali fiumi del Ducato: Panaro, Secchia e Crostolo. La Municipalità di Reggio ottenne la proprietà delle statue. Due furono trasferite, dove si trovano tuttora sulla spalletta del Ponte di San Pellegrino; la terza il Crostolo, venne collocata in città, qui in piazza.
Fontana in Piazza Martiri del 7 luglio
Sei in Piazza Martiri del 7 Luglio: la fontana si trova di fronte al Teatro Valli in centro storico.
Impossibile non vederla e non accorgersi, zampilli scenografici e talvolta colorati rendo la piazza colorata e movimentata, diventando uno spazio caratterizzato da giochi d’acqua con funzione d’arredo che invitano alla contemplazione, alla sosta, al relax. A zampilli spenti l’area davanti al teatro diventa un grande plateatico utilizzabile per eventi, manifestazioni e spettacoli teatrali all’aperto.
Ponte di San Pellegrino
Via Martiri della Bettola fuori dal centro storico.
Il ponte fu costruito nel 1789 su progetto dell’Ing. Bolognini. Colpito da una bomba nel 1945 fu riparato nel dopoguerra e in tale occasione il parapetto nuovo sostituì quello originario. E’ adornato con le statue di Secchia e Panaro, i due importanti corsi d’acqua, assieme al Crostolo, provenienti dalla villa Ducale di Rivalta.
I leoni di San Prospero
Sei nel cuore cittadino, in Piazza San Prospero. Davanti alla Basilica di San Prospero, l’edificio religioso più importante della città dedicato al patrono.
Si dice che ogni reggiano, inappropriatamente, ci sia salito sopra: rappresentano uno dei punti cardine della piazza, maestosi e volutamente creati con lo sguardo rivolto dalla arte opposta. Ogni visitatore ne porta a casa un ricordo.
La Gromae locus

È esattamente il punto che indica il centro nevralgico da cui ha avuto inizio la costruzione della città, tra il 187 e il 185 a.C.
Una guida ci racconta attraverso questo breve video la storia di questa targa, che tutti calpestiamo, ma di cui poco si parla.
Parma
Monumento a Giuseppe Verdi
Sei nel Piazzale della Pilotta.
In realtà il progetto originale dedicato al grande Maestro Giuseppe Verdi era ben più imponente e maestoso ma fu danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, e poi abbattuto non senza polemiche. Ciò che vediamo oggi è l’ara centrale, poi ricollocata nell’attuale posizione, e alcune delle 28 statue che lo adornavano
Fu costruito nel 1913 di fronte alla stazione ferroviaria, interamente in granito e bronzo dallo scultore Ettore Ximenes, su progetto dell’architetto Lamberto Cusani.
Recentemente la piazza è stata riqualificata ed è stato creato il nuovo “Sentiero delle Lettere” che taglia trasversalmente la piazza partendo dal lato verso via Verdi fino di fronte all’ex palazzo della Provincia. Nella piazza stessa trovi anche il Monumento al Partigiano e l’Ara Verdiana, descritti, nel “Sentiero delle Lettere”, da due poesie di Attilio Bertolucci: una in onore di Verdi che fa riferimento alla Giovanna D’Arco e l’altra in memoria di Giacomo Ulivi, un omaggio a Parma Città Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Monumento al Partigiano
Monumento dedicato alla Resistenza italiana, è situato in piazzale della Pace. Fu realizzato a partire dal 1954 dallo scultore Marino Mazzacurati su progetto dell’architetto Guglielmo Lusignoli; fu inaugurato nel 1956 alla presenza del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. Raffigura tre aspetti della guerra e della resistenza: un combattente con il mitragliatore in mano, un partigiano caduto e un muro per le fucilazioni, ricavato da mattoni di case parmigiane distrutte dai bombardamenti del 1944.
Monumento a Vittorio Bottego
Sei nel piazzale Dalla Chiesa, di fronte alla stazione ferroviaria, e il monumento è dedicato all’esploratore parmigiano Vittorio Bottego realizzato nel 1907 dallo scultore Ettore Ximenes, in occasione del decimo anniversario della scomparsa dell’esploratore.
La statua in bronzo rappresenta l’esploratore in divisa coloniale, in posa su un basamento realizzato con macigni da cui sgorga dell’acqua raccolta da una grande vasca.
Monumento alla Vittoria
Monumento dedicato alla vittoria italiana nella Grande Guerra, è situato in viale Toschi alle spalle del Palazzo della Pilotta.
La sua costruzione iniziò nel 1917 su progetto dell’architetto parmigiano Lamberto Cusani, ma fu terminato solo nel 1931, quando fu inaugurato alla presenza del re Vittorio Emanuele III. A forma di obelisco, è costituito da una colonna di marmo alta 10 m avvolta da un fregio bronzeo che ferma una lunghissima spada, su cui si innalza una figura femminile alata, la “Vittoria”, posta su una sfera bronzea, opera dello scultore Ettore Ximenes.
Monumento al Parmigianino
Sei al centro di piazza della Steccata, accanto all’omonima basilica decorata dall’artista.
Il monumento in marmo bianco è dedicato al pittore parmigiano Francesco Mazzola detto il “Parmigianino” realizzato dallo scultore Giovanni Chierici nel 1879. Il monumento è costituito da una fontana scolpita a base quadrangolare, su cui poggia, su un alto piedistallo, la statua dell’artista.
Monumento a Giuseppe Garibaldi

Sei al centro dell’omonima piazza, davanti al palazzo del Governatore. Il monumento in bronzo è dedicato all’eroe Giuseppe Garibaldi realizzato nel 1893 dallo scultore Davide Calandra. Raffigura l’Eroe dei Due Mondi in piedi con le mani appoggiate sull’elsa della spada, su un alto basamento decorato da tre bassorilievi raffiguranti la difesa di Roma, la battaglia di san Fermo e lo sbarco a Marsala.
Monumento al Correggio
Di fronte al Garibaldi, trovi il palazzo del Comune e in una nicchia c’è il monumento in marmo dedicato al pittore Antonio Allegri detto il “Correggio”. Fu realizzato nel 1870 dallo scultore Agostino Ferrarini, che vi rappresentò l’artista mentre osserva un proprio lavoro posto su una tavoletta poggiata su un ginocchio.
Monumento a Ercole e Anteo
Conosciuto anche con il nome de I du brasè (in dialetto parmigiano “I due abbracciati”) raffigura la lotta fra l’eroe mitologico Ercole ed il gigante Anteo: è il monumento forse più caro ai parmigiani e lo trovi al centro del cortile di Palazzo Cusani, sede della Casa della Musica. In queste giornate lo trovi chiuso, ma a ridosso del palazzo del Comune, sopra la fontana disegnata nel 1829 da Paolo Toschi, ne trovi una copia.
Monumento a Filippo Corridoni
Monumento dedicato al sindacalista Filippo Corridoni, caduto nel 1915 sul Carso, è situato nell’omonima piazza dell’Oltretorrente, appena oltre il Ponte di Mezzo. Alto 13 metri, poggia su una base di gradini di porfido, su cui si eleva il basamento quadrato in marmo rosa di Verona con quattro teste, quattro aquile e quattro frasi di Corridoni; si innalza su di esso una stele marmorea con altorilievi allegorici, su cui poggia infine la statua bronzea dell’eroe
Arco di San Lazzaro
Arco trionfale a tre fornici, è situato all’esterno del centro storico sulla via Emilia Est.
Costruito nel 1628 ricco di decorazioni di gusto barocco, su disegno di Giovanni Battista Magnani, in occasione delle nozze tra il duca di Parma Odoardo I Farnese e Margherita de’ Medici; restaurato nel 1714 per festeggiare il matrimonio tra Elisabetta Farnese e Filippo V di Spagna, quando furono eliminate le decorazioni pittoriche e gli stucchi; in seguito, nel 1805, in occasione dell’arrivo di Napoleone I fu ornato con vittorie alate, trofei e bandiere; infine fu risistemato nel 1825 con decorazioni a chiaroscuro di Giovan Battista Borghesi, per la visita dell’arciduca Francesco Giuseppe alla figlia Maria Luigia.
Casinetto Petitot
Chiamato semplicemente Petitot, il piccolo edificio fortemente voluto da Guillaume du Tillot e realizzato dall’ingegnere Petitot, è situato al centro di piazzale Risorgimento a pochi passi dalla fontana di Barriera Repubblica. È considerato uno dei primi caffè italiani. Da qui inizia il grande viale alberato destinato al passeggio pubblico. La sua costruzione, interamente finanziata dal duca Filippo di Borbone, ebbe inizio nel 1762 quando già era stato avviato il tracciamento del grande viale e inaugurato unitamente al casinetto alla presenza del Duca il 24 giugno 1766, durante la notte di San Giovanni.
Piacenza
Statue equestri ad Alessandro e Ranuccio Farnese
Piazza Cavalli, centro storico della città: ai lati della piazza le statue celebrano la famiglia Farnese: Ranuccio (a destra) guardando il Gotico mentre a sinistra il padre Alessandro. Le statue poggiano su basamenti in marmo bianco di Carrara; nei bassorilievi in bronzo applicati ai piedistalli le Allegorie della pace e del Buon Governo su quello di Ranuccio, sull’altro il Ponte sulla Schelda e l’incontro con gli ambasciatori inglesi, scene della guerra combattuta da Alessandro nelle Fiandre
Il monumento ai pontieri

Piazzale Milano vicino all’area di sosta camper e al palazzo Farnese
Il Monumento ai Pontieri, inaugurato il 29 maggio 1928 alla presenza del Re Vittorio Emanuele II , costituisce un grande complesso monumentale a celebrazione del Reggimento Genio Pontieri Lagunari. L’opera, celebra insieme le gesta eroiche dei combattenti della Prima Guerra Mondiale e l’aiuto prestato dal Genio Pontieri in occasione di calamità che colpirono la città.
Il monumento in marmo bianco, alto 16 metri, vi sono rappresentati allegoricamente i fiumi Isonzo e Piave e le imprese dei Pontieri in azione. La Dea Romana domina sul gruppo marmoreo con in mano la Vittoria Alata.
Mura Farnesiane
Sei lungo Via IV Novembre, Via XXI Aprile e la cerchia Farnesiana è la cinta bastionata del ‘500 che cingeva completamente l’abitato cittadino. Percorrendo proprio via XXI Aprile, si nota un lungo tratto delle mura, insieme al vallo circostante dove attualmente si svolgono manifestazioni sportive ed eventi musicali. E’ piacevole la passeggiata che da via Maculani costeggia le mura lungo un pittoresco viale alberato fino a giungere ad ammirare la basilica di S.Maria di Campagna. Il percorso delle mura è interrotto da bastioni, quelli di Porta Borghetto, punto di comunicazione a Nord, fino a raggiungere gli spalti della cinta muraria meridionale lungo il Passeggio Pubblico e i bastioni Corneliana e S.Caterina (ora non più visibili) in affaccio su via IV Novembre.
Munta’ di Ratt
Sei tra via Mazzini e via San Bartolomeo: è la famosa scalinata che collega la sopraelevata via Mazzini alla più bassa via San Bartolomeo. Il significato corretto dell’espressione sarebbe da ricondursi alle parole “montata ratta” che stanno a identificare una salita ripida anche se poi nel linguaggio comune si è gradualmente trasformato ne “la montata dei topi”;
secondo la leggenda popolare, infatti, questi roditori l’avrebbero percorsa in salita al fine di allontanarsi il più possibile dalle zone più basse adiacenti al Po durante le alluvioni e le piene del fiume.
Attualmente la scalinata è una delle zone più caratteristiche della città: sormontata dai fiori sospesi dai davanzali delle vecchie abitazioni e puntellata dai tavolini dei piccoli locali della “vecchia Piacenza”, è luogo di ritrovo in ogni stagione e animata da musica e serate in compagnia. (quando si può).
Modena

Piazza Grande
Impossibile non iniziare da qui, dalla piazza che assieme al Duomo e alla Ghirlandina, colpiscono a colpo d’occhio l’attenzione. Entrambe costituiscono, dal 1997, il Sito Unesco di Modena, Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Due le particolarità a cui prestare attenzione:
- la preda Ringadora un masso di marmo rosso, situato di fronte al grande scalone d’ingresso di Palazzo Comunale, usato un tempo per arringare la folla
- la misteriosa Bonissima una statua di figura di donna, collocata sul muro in alto, all’angolo del palazzo
Teatro comunale e la statua del M° Pavarotti
Dirigendoti verso il Palazzo Ducale, attraversando il corso Canalgrande, arrivi davanti al Teatro Comunale: impossibile non dare uno sguarda alla imponente statuta dedicata al M° Pavarotti. A lui il merito di aver portato la sua Modena e tutta l’Italia musicale, delle grandi opere classiche e non solo, in giro per il mondo. Maestro benvoluto e ricordato dai concittadini modenesi e mondiali
Il Palazzo Ducale
Sede della corte Estense all’epoca oggi invece ospita la prestigiosa Accademia Militare. Sovente ti capiterà di veder passeggiare per la città giovani cadetti, sono loro che si godono la libertà dopo gli studi. Di fronte alla facciata del palazzo trovi il monumento dedicat a Ciro Menotti, in memoria del patriota che nel 1831 organizzò un’insurrezione liberale. Due particolarità:
- tiene in mano la bandiera
- sembra guardare la finestra del Palazzo in cui il duca Francesco IV firmò la sua condanna a morte
Le nostre personali conclusioni sui Musei gratuiti a cielo aperto
Abbiamo percorso nella nostra memoria le strade delle nostre città, che percorriamo abitualmente e in cui siamo nate e cresciute. Abbiamo pensato ai monumenti a cui molto spesso passiamo accanto e magari non diamo molta importanza. Non possiamo negarlo, ci mancano molto ma se magari più avanti non sarà facile eccedere ai luoghi chiusi, potremo magari farlo passeggiando e guardando con occhi diversi le bellezze attorno a noi.
Ovviamente non abbiamo inserito tutto ciò che ci è venuto in mente e molto del lavoro, di recupero informazioni, lo dobbiamo anche ai siti cittadini del turismo. Molte altre cose sono rimaste fuori, oppure molte altre ce ne siamo involontariamente dimenticate.
E’ un lungo elenco che magari possiamo tenere aggiornato se anche a te vengono in mente musei gratuiti a cielo aperto, da poter ammirare senza pagare per essere visti.
Buona passeggiata virtuale!