Ti raccontiamo il nostro itinerario in camper in Val Trebbia e Val Luretta: puoi farlo in più giorni perchè attraversa diverse valli e località ricche di Castelli, Pievi, Borghi antichi, ma anche di mete enogastronomiche e naturalistiche.
Noi siamo partiti da Parma e come prima destinazione abbiamo fissato Grazzano Visconti, ma si può tranquillamente partire da Fiorenzuola o Piacenza.
Val Trebbia
Prima tappa: Grazzano Visconti

Grazzano Visconti è famosissimo in tutta Italia per la sua architettura e per essere stato rivisto ed ampliato dal Conte Giuseppe Visconti di Modrone ad inizio del ‘900.
Conosciuto come “uomo coltissimo di gusti raffinati e di idee ben chiare”, il conte Giuseppe coinvolge nel progetto l’architetto Alfredo Campanini, (nato a Gattatico di Reggio Emilia nel 1873, ma milanese di adozione). L’intesa risulta perfetta e in soli due anni (1905-1906) l’impianto urbanistico di Grazzano Visconti diventa realtà.
Fu il conte Giuseppe Visconti a trasformare le poche cadenti case coloniche in fascinose dimore medievali. La disponibilità di nuovi alloggi, l’avvio di una scuola di arti e mestieri, l’apertura di laboratori e botteghe artigiane, il Museo delle Cere, delle Torture e molto altro, ne fanno un vanto del territorio piacentino.
(cit. da Primo ‘900)
Rimane un borgo in cui è piacevole passeggiare e visitare, specie in occasioni delle innumerevoli manifestazioni ed eventi organizzati durante tutto l’anno, vedi il Corteo Storico.
Come visitare Grazzano Visconti
Grazzano non ha un’area sosta camper attrezzata, ma ha due parcheggi adibiti a sosta ad un costo di €12,00 al giorno, esiste una zona dedicata ai camper, peraltro comodissima al borgo.
Seconda tappa: Roveleto Landi

Da Grazzano Visconti ripartiamo, e poco dopo il borgo svoltiamo a destra sulla SP 35 in direzione Roveleto Landi, borgo anticamente di proprietà della Famiglia Landi e da qui svoltiamo a destra sulla SP28 per prendere le indicazioni di Rivalta Trebbia ed attraversare il Ponte di Tuna; svoltiamo a sinistra verso il Borgo del Castello di Rivalta e un monumento ci appare. In un attimo siamo in una zona di battaglie già a partire dal 218 d.c.!
Infatti, nell’inverno dell’anno 218 a.C. le genti della bassa Val Trebbia videro discendere dalle dolci colline della loro valle un esercito straniero, multietnico, composto da fanti nord-africani e libici, cavalieri numidi e frombolieri balealici.
Con loro vi era un animale sconosciuto, grande, peloso con una lunga proboscide e delle lunghe zanne. Era l’esercito di Annibale Barca, un generale cartaginese che intendeva mantenere una promessa fatta al padre Amilcare, sconfiggere l’esercito romano per stroncare le ambizioni espansionistiche di Roma nel Mediterraneo. La Didascalia a fianco del monumento ci spiega molto bene tutte le fasi di questa cruenta battaglia.
Terza tappa: Castello di Rivalta

Arriviamo a Rivalta: bellissimo borgo dedicato alla presenza del maestoso Castello.
E’ un imponente complesso fortificato, citato in documenti già a partire dal 1048 e nel XIV secolo entra nel dominio dei Landi, che ancora ne mantengono la proprietà con il ramo dei Conti Zanardi Landi.
Sono visitabili cortile, il salone d’onore, la sala da pranzo, la cucina del rame, le cantine, le prigioni, le camere da letto, la torre, la sala delle armi dedicata alla Battaglia di Lepanto, la galleria, la sala del biliardo, il Museo del Costume Militare e il Museo dell’Arte Sacra.
(per orari e visite puoi consultare il sito del Castello di Rivalta all’interno dei Castelli del Ducato)
Puoi sostare nel comodo parcheggio ai piedi del Castello, anche se non attrezzato.
Lasciamo Rivalta e ridiscendiamo la SP40 verso Piacenza qualche chilometro per prendere poi le indicazioni per Gazzola, la località del piacentino più ricca di castelli e teatro di numerose vicende storiche.
Da vedere: il Castello, oggi sede del Municipio e la Chiesa di S. Lorenzo;
Quarta tappa: Agazzano

Proseguiamo in direzione di Agazzano dove sostiamo per la visita al Castello.
Non c’è un’area sosta dedicata ma un comodo parcheggio a pochi passi dal Castello ci permettono di ammirarlo sin da quando scendiamo.
Il complesso del Castello di Agazzano è composto da due strutture e un ampio giardino-parco a terrazza che si affaccia sulla val Luretta. La Rocca rappresenta una felice sintesi tra l’architettura difensiva medioevale e l’eleganza della dimora signorile rinascimentale.
Il Castello di Agazzano, divenuto alla fine del 1700 residenza estiva della famiglia, è arredato con mobili d’epoca: si possono ammirare splendidi affreschi e preziose suppellettili.
Purtroppo al nostro arrivo il castello era chiuso e quindi decidiamo di fare una breve passeggiata in esterna per le foto e di riprendere il nostro itinerario. Il fatto che fosse chiuso lo avevamo previsto in quanto essendo proprio la settimana di ferragosto, sapevamo che avremmo potuto trovare alcune strutture chiuse. Consigliamo sempre di informarti, se vuoi trovare aperto per le visite guidate.
(ti forniamo il sito del Castello di Agazzano, dei Castelli del Ducato)
Val Luretta
Proseguiamo per Momeliano sulla SP46 e ci adentriamo nella Val Luretta: si incunea tra la val Trebbia ad est e la val Tidone ad ovest. Inizia alle pendici del monte Serenda (759 m.) dove le due valli si riuniscono e si estende da una zona collinare fino alla pianura Padana dove il torrente omonimo confluisce nel Tidone.
E’ una strada non molto trafficata, ma abbastanza stretta, e in certi punti, nonostante ci troviamo in una bella zona collinare prettamente agricola, auto e camper fanno fatica a passare (se preferite meglio scendere verso la Val Trebbia tornando da Gazzola e ripassando da Rivalta per proseguire verso Travo).
Tuttavia il panorama verso Piacenza e la Val Padana è veramente speciale, incastonato fra i vitigni e casolari.
Scendiamo quindi verso il Trebbia e ci fermiamo per il pranzo al bivio che ci porta sulla SP40 per andare verso Travo.
Devo dire che abbiamo degustato ottimi piatti piacentini, la picùla per dirne uno e bevuto un ottimo Sauvignon dei Colli Piacentini, prodotto proprio in Val Luretta.
Se vuoi approfondire la conoscenza della cucina piacentina , allora ti consiglio di leggere
Tortelli di Piacenza: guida alle specialità piacentine
Dopo questa sosta seduti sotto un fresco bersò ( e visto la calura del periodo proprio ci voleva), risaliamo sul camper e riprendiamo il nostro itinerario: fin qui abbiamo mantenuto tutte le soste previste.
Penultima tappa: Travo
Ci aspetta Travo che è punto di visita di molti per il suo parco: l’Archeo Travo, museo e parco archeologico, dove oltre alla visita al Museo archeologico e al Villaggio Neolitico, si possono fare tantissime attività e partecipare ad eventi, specialmente indicato se hai dei bambini.
E’ ampio il parcheggio dove poter sostare, seppur non attrezzato.
(per info: https://parcoarcheologicoditravo.it/)
Ultima tappa: Bobbio
A dire il vero, potremmo proseguire all’infinito, verso la provincia piacentina, ma decidiamo che la prossima tappa sia Bobbio: a pochi passi dal centro storico c’è l’area di sosta e proprio lì ci fermiamo.
Il Paese è molto accogliente e il Borgo è caratteristico con le viuzze e i vicoli stretti. Qui tutto ci parla di storia e di San Colombano, il monaco irlandese che fondò proprio nel paese l’abbazia divenuta un punto importante del Medioevo.
Un punto di vista del Paese sicuramente diverso, lo trovi facendo la visita al Castello Malaspina dal Verme, la bellissima struttura fortificata, al cui interno trovi le sale delle Marine e stucchi e pareti affrescate. Una visita imperdibile.
(per info: Sito del Castello per visite)
Le nostre conclusioni
Un viaggio tra vigneti e colline, tra Castelli e Borghi, paesaggio e cultura.
Un itinerario in camper in Val Trebbia e Val Luretta, zone bellissime del piacentino, all’insegna della tranquillità e sicuramente al di fuori dei soliti circuiti.
Adatto alla famiglia, a chi ama associare, cultura ed enogastronomia, ma anche relax e nuove scoperte.
Speriamo ti sia piaciuto! A noi farlo, e raccontarlo, sicuramente molto.