I frutti antichi delle nostre campagne sono un viaggio nella memoria delle tradizioni familiari. Così come i sapori e le ricette da riscoprire sono una macchina del tempo per portare in tavola profumi e sapori ormai dimenticati.
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Cosa ne pensi, ci mettiamo in viaggio?
La mela rientra tra i frutti antichi?

Assolutamente sì! Possiamo dire sia il frutto più conosciuto al mondo: oltre le varietà più “famose” però ci sono anche quelle considerate “minori” perché cresciute spontaneamente nelle campagne o nei prati ma non per questo meno buone, pensiamo alle mele cotogne.
Tra le varietà locali troviamo, ad esempio quelle che prendono il nome dal colore della buccia: la mela verdona, la mela bianca o la mela dorata. Oppure prendono il nome della forma del frutto come la mela zucchina o il “pom salam” la mela dalla forma del salame. O ancora prendono il nome dal sapore della polpa e dunque mela zuccherina o mela cannella. Ad altre invece è attribuito il nome di un altro frutto come la mela pesca o mela cucumero.
Potremmo continuare così per ore ma facciamo un giro in cucina
Ricetta di marmellata di mele ruggini brusche
Ingredienti
1 kg di mele ruggini brusche tagliate a dadini – 400 gr di zucchero – 4 pezzetti di cannella – 4 chiodini di garofano – scorza del limone – 250 gr acqua – un bicchierino di cognac.
Procedimento
Metti tutto in una pentola capiente, portare a bollore e quando la marmellata avrà raggiunto la giusta consistenza aggiungere il cognac. Invasare e prima di chiudere i vasi aggiungere altro cognac.
Albicocca

Essendo molto soggetta a grandinate o gelate o piogge troppo abbondanti è una pianta da frutto molto delicata ma anche molto gustosa: tra le varietà meno conosciute troviamo ad esempio le precoce d’Imola, la Cafona, Fracasso o la Boccuccia di origine vesuviana.
Molto belle da vedersi in tavola ma ancor più gustose da mangiare, come?
Ricetta di spuma di albicocche nostrane
Ingredienti
500 gr di albicocche – 75 gr. zucchero – succo di mezzo limone – 150 gr di panna liquida – 2 fogli di colla di pesce
Procedimento
Mettere a bagno per 10 minuti la colla di pesce. Snocciolare le albicocche e metterle in una casseruola con lo zucchero e aggiungere 5/6 cucchiai di acqua e cuocerle a fuoco moderato per una decina di muti finché non si sono sfatte. Unire la colla di pesce fino a che si forma un composto morbido. Frullare e aggiungere succo di limone. Montare la panna e mescolare il tutto, versare nelle coppette e lasciare in frigo per almeno 5 ore e servire fredde.
Il giuggiolo

Ti ricordi quando si diceva “andare in brodo di giuggiole”? Voleva dire, gongolare dalla gioia, essere soddisfatti per qualcosa, essere molto contenti. Oggi se ne vedono molto pochi e chi li ha li custodisce gelosamente: i frutti sono altamente zuccherini quasi quanto i datteri e si usano freschi oppure per preparare decotti per la cura della tosse, addirittura in cosmesi la polpa trova impiego nelle maschere emollienti e idratanti per la pelle secca.
Ma in cucina, come poterli utilizzare?
Ricetta di brodo di giuggiole con cotogne
Ingredienti
1 cotogna o 2 piccole – 1 kg di giuggiole – 1 grappolo di uva bianca – 1 litro di acqua
Procedimento
Snocciola le giuggiole, sbuccia e taglia sottile la cotogna, taglia a metà gli acini dell’uva. Metti tutto in una pentola e fai bollire. Quando tutto è coto e ridotto a passata morbida, lascia raffreddare e cola tutto il composto. (se non è troppo dolce metti un pochino di zucchero). Imbottiglia il tutto ed è buono da bere.
Perché ti parliamo di frutti antichi: sapori e ricette dimenticati da riscoprire?
Semplicemente perché in passato, da sempre, c’era una quantità di frutti che erano parte essenziale nella tradizione quotidiana delle famiglie rurali del tempo. Gli alberi da frutta erano infatti allevati attorno alle case o filari di vite. Pensiamo anche agli alberi di pere, susine, melograno, noccioli, pesche, sambuco, sorbo e tanti altri.
La bellezza e la gioiosità era anche la raccolta perché avveniva assieme a parenti e amici ed era un momento di festa che significava abbondanza.
Se pensiamo ad oggi, il mercato della frutta ci mette a disposizione in ogni periodo dell’anno tutta la frutta che desideriamo oltre che tagli perfetti e buoni, profumati e belli: le vecchie varietà erano tutt’altro, imperfette se vogliamo, ma buone ugualmente e ad ogni stagione corrispondeva il suo frutto. Se parliamo con i nostri nonni (chi li ha ancora) i racconti che arrivano sono speciali perché legati alle tradizioni e cercare magari queste varietà e tradurli in ricette buone, ma semplici, rappresentano le nostre radici legate al territorio e ancor più ai nostri affetti più cari.
Per noi sono anche molto semplici da fare anche in camper o caravan, se vogliamo, se magari abbiamo il tempo di farle e, perché no, gustarle in compagnia, ricordando i bei tempi passati.
Facci sapere la tua opinione, se ne conosci altre e chissà, magari continuiamo anche con l’elenco perché le ricette sono tante e i frutti antichi, ancor più.
Buon viaggio, con gusto!