Cinema e gusto: un itinerario in camper attraverso l’Emilia fra artisti, film e sapori
Cinema e gusto spesso vanno a braccetto fra i tavoli delle osterie in un itinerario fatto di personaggi e di aneddoti che questa volta racconterò girando in camper l’Emilia.
Nella grande pianura abbracciata a sud degli Appennini e a nord attraversata dagli argini del Grande Fiume, un viaggio tra cinema e gusto è un itinerario in camper attraverso i borghi dell’Emilia con gli antichi castelli che raccontano di amori e campanili che svettano sui pioppi.
Luoghi panorami di film storici come Novecento e di personaggi come Giuseppe Verdi con la sua musica e il suo eccezionale talento compositivo. O Giovanni Guareschi da cui nacquero Peppone e Don Camillo e i racconti di vita del “mondo piccolo”.
Le tappe di questo itinerario, tra le scene e scritti narranti di una campagna profondamente legata al mondo agricolo, ti portano a a:
- San Secondo la Rocca dei Rossi , Giuseppe Verdi e la spalla cotta
- Roncole Verdi e Novecento
- Roncole Verdi, Giovannino Guareschi e la cicciolata
- Polesine Parmense, ZIbello e Roccabianca Guareschi e il Culatello
Sono nomi dove i salumi hanno fatto la storia del gusto e regalato al mondo, dandogli la fama, i borghi della pianura, o meglio della “bassa”, come la chiamiamo noi del parmense per un fantastico itinerario in camper in questa parte di Emilia.
Iniziamo il nostro itinerario in camper in Emilia
San Secondo la Rocca dei Rossi , Giuseppe Verdi e la spalla cotta
Inizio con lo svelarti che per i gourmet oggi, la spalla di San Secondo è il miglior salume cotto d’Italia.

La sua fama si perde nella notte dei tempi fra le nebbie tipiche del parmense e i racconti che narrano che la sua prelibatezza fosse già conosciuta nel XII secolo e utilizzata anche come moneta di scambio. Si sono rintracciati documenti che testimoniano come già a quei tempi si producesse e consumasse spalla di maiale con un gusto tale da deliziare palati sopraffini.
La zona di produzione di questo salume è piccolissima dislocata tra i paesi di Fontanellato Roccabianca Pieveottoville e ovviamente San Secondo.
Di lei ti abbiamo già parlato nel nostro articolo
Sai tutto sulla Spalla cotta di San Secondo?
e quindi ti invitiamo a leggere l’articolo e visitare l’azienda che abbiamo visitato anche noi per comprendere quanto questo salume sia davvero una “chicca di artigianalità”
E Giuseppe Verdi amante del culatello, era soprattutto un grande estimatore di questo salume. Tanto da regalarla spesso ad amici con tanto di lettera al seguito, dove spiegava di suo pugno dettagliatamente i passaggi per la sua cultura degustazione.
Uno dei suoi più famosi scritti al riguardo è questo:
“Unitamente a questa mia, riceverete dalla Ferrovia una cassetta contenente due spallette uso San Secondo, che noi mandiamo una per voi e una per la famiglia Ricordi. Scegliete quella che volete. Badate che, per cuocere bene la spalletta bisogna:
1)metterla nell’acqua tiepida per circa due ore, onde levargli il sale.
2)Si mette dopo in altra acqua fredda, e si fa bollire a fuoco lento, onde non scoppi, per circa tre ore e mezzo, e forse quattro la più grossa. Per saper se la cottura è al punto giusto, si fora la spalletta con un cure-dents e, se entra facilmente, la spalletta è cotta.
3)Si lascia raffreddare nel proprio brodo e si serve.
Guardate soprattutto alla cottura; se è dura non è buona, se è troppo cotta diventa asciutta e stopposa”.
Il suo consiglio era quello di gustarla prima dell’inizio dell’estate, magari aggiungo io sotto un tendalino per una bella tavolata con amici e una bottiglia di Fortana vino particolare di questa terra.
Verdi era un appassionato della spalla di San Secondo. Infatti sin da giovane si recava spesso a San Secondo per mangiare questo salume in casa di un amico, tornando poi alle Roncole ancora in carrozza con un superbo gallo a cassetta.
Inoltre si sa che aveva cercato anche di comprare la Rocca di San Secondo per erigervi la Casa di Riposo per musicisti, che poi fece costruire a Villanova d’Arda.
Cosa vedere a San Secondo Parmense

Proprio la Rocca dei Rossi è il principale monumento di San Secondo e pensando al gusto e cinema, in un itinerario in camper in Emilia, devi prevedere una tappa a questo borgo.
Questo antico maniero nato come fortezza, a partire dal XV secolo divenne la sfarzosa residenza rinascimentale della famiglia dei Conti Rossi, da Pier Maria II de’ Rossi in poi, una delle più importanti famiglie del parmense. Da questa residenza i Rossi dominavano e amministrarono tutti i loro feudi.
Lo scalone del 1500 , la superba Sala delle Gesta Rossiane, la sala dell’Asino d’Oro con il suggestivo ed unico racconto, in 17 riquadri, dell’Asino d’Oro insieme all’ ‘imponente apparato di affreschi è ancora oggi perfettamente conservato e visitabile. Pensa che a San Secondo ogni anno a inizio giugno da quasi trent’anno si ripropone il Palio di San Secondo. ed è possibile fare la visita in serale accompagnati da una speciale guida in abiti del tempo.
Per organizzare la tua visita e le info ecco il link .
Ma San Secondo è anche sede di un luogo del gusto davvero particolare: il museo di arte olearia Coppini, un museo privato dell’arte olearia che noi abbiamo visitato. Il museo ha sede in un ex caseificio ristrutturato nel cui spazio esterno è stato ricavato un agorà per manifestazioni, convegni, concerti.
Museo Agorà Orsi Coppini o Museo Arte Olearia
Se vuoi invece un suggerimento per gustare la spalla di San Secondo, oltre alla festa a lei dedicata proprio nel paese di San Secondo a inizio Agosto, puoi fermarti per un buon aperitivo al Bar La Fata e La Strega nella centralissima Via Roma. Mentre per gustare i piatti della tradizione insieme a rivisitazioni un team di quattro donne ti aspetta all’Osteria Antica Rocca appena fuori San Secondo sulla strada per San Quirico
Cinema e Gusto un itinerario in camper in Emilia
Roncole Verdi e Novecento

In tema di cinema e gusto il nostro itinerario in camper fra i borghi dell’Emilia e della bassa parmense, ti porta a nemmeno un chilometro dalla casa natale di Giuseppe Verdi, dove trovi Corte delle Piacentine. Costruita nel 1820, era al centro di una tenuta di circa 700 ettari con tre corti affiancate. La sua ala sud dall’importante facciata oggi è stata restaurata ed è la Corte degli Angeli uno splendido B&B.
Ma nel 1970 divenne un set per il cinema. A Corte delle Piacentine furono infatti girate molte delle scene del film Novecento il colossal di Bernardo Bertolucci che racconta una porzione di storia italiana dal 1900 al 1945. Per quasi un’anno la troupe rimase fissa nella corte insieme agli interpreti: attori dai nomi di De Niro, Depardieu, Sutherland, Lancaster, Alida Valli e Stefania Sandrelli. E la famiglia che l’abitava, e attuali proprietari i Lusardi furono fra le comparse ,
Se il tuo itinerario in camper in Emilia ti fa passare da queste parti il mio suggerimento è sicuramente quello di chiamare e fermarti per una visita ( https://cortedegliangeli.eu/). Visitare la corte per chi ha visto questo film regala l’emozione di ritrovarsi nel set di una pellicola che ha raccontato in modo sublime 50 anni di storia e di lotta di classe italiana con il panorama agricolo del periodo.
Roncole Verdi, Giovannino Guareschi e la cicciolata

Ma Roncole Verdi fu anche il set, questa volta della vita, di Giovanni Guareschi, oltre che di Giuseppe Verdi.
E in fatto di gusto, se Giuseppe Verdi preferiva la spalla cotta, un’altra penna di diverse espressioni ma consentimi, ugualmente sagace, nativa di Fontanelle di Roccabianca, e vissuta fino alla fine degli anni cinquanta del secolo scorso a Roncole Verdi, gioiva per due fette di culatello e la cicciolata.
A Giovanni Guareschi, Giovannino come lo chiamano affettuosamente, a Roncole, negli ambienti che furono il ristorante di famiglia e gestito dai figli fino al 1995, è dedicato un museo, che ti suggerisco di visitare.
Oggi grazie all’Associazione Il Club dei 23, puoi visitare il museo dedicato a lui e alla saga di racconti umoristici che più lo resero famoso. Qui puoi trovare, una mostra permanente con oltre 200.000 documenti e diversi video.
Come ti ho scritto Guareschi da buon emiliano amava la cucina e la buona tavola. Tanto da scrivere ben 346 racconti. Si tratta di veri menù che riportano le tradizioni e le usanze in occasione di riunioni delle famiglie contadine. E in molti si parla di due fette di culatello e della cicciolata.
Così come culatello, cicciolata e salame, sono sempre presenti nei racconti e nei film dedicati a Peppone e Don Camillo. In quel “mondo piccolo” ambientato in una terra di aspre contrapposizioni politiche, dove gli animi sanguigni sono sempre pronti a” venire alle mani” e sempre pronti ad aiutarsi, e dove la campagna e le sue stagioni sono il ritmo della vita, una tavola con culatello, un salame cicciolata e lambrusco non mancano mai.
La cicciolata, è un salume povero, che nasce dalla cottura per ore delle parti meno nobili del maiale che altrimenti sarebbe difficile consumare, mescolate ad erbe aromatiche e spezie. Ne nasce una mattonella pressata tra due assi di legno. Il colore è un marrone scuro ed è avvolta in un telo di lino. Una volta raffreddata, circa 24 ore dopo, la mattonella dall’aspetto compatto ma non duro, viene tagliata a fette spesse per sciogliersi in bocca e lasciare un sapore ricco e aromatico.
Ideale da gustare, come scrisse Guareschi nel 1954 in un racconto sul Corrierino della Famiglia, dopo tante attese con la polenta o un panino caldo e un bicchiere di Lambrusco.
La festa che incorona la cicciolata è a novembre nella tappa di Roccabianca della maratona di November Porc, quando la domenica viene issata la cicciolata da record.
Devo tuttavia confidarti che è difficile trovare la cicciolata nei menù delle trattorie e ristoranti locali. E’ molto più facile trovarla presso le gastronomie della zona. A Roncole invece troverai nei due ristoranti: Alle Roncole Antica Locanda e all’Osteria Vecchio Mulino ottimi salumi e piatti tipici di questa zona.
Cinema e gusto per un itinerario in camper in Emilia: Roccabianca
Roccabianca, Polesine Parmense, Guareschi e il Culatello

Posizionata fra le rive del Po e le anse del torrente Taro, Roccabianca di antiche origini romane, e che fu donato da Barbarossa alla famiglia dei Pallavicino, vide fra il 1450 e il 1465 la costruzione del castello di Roccabianca, da parte di Pier Maria Rossi in onore della dell’amata Bianca Pellegrini. Ogni cosa qui parla di amore, ma anche di gusto.
Il castello ha la tipica forma dei castelli di pianura ed entrando si nota subito lo stemma dedicato a Bianca. Nella visita trovi poi la camera di Griselda con il ciclo pittorico ispirato al Decamerone e le frasi d’amore. La vecchia cantina con le botti usata anche per stagionare salumi, l’antica acetaia posta su nel sottotetto e il museo della distilleria dove ora puoi fare assaggi della produzione della Distilleria Faled la cui proprietà è anche proprietaria del castello.
Nella piazza settecentesca di Roccabianca, dove prende atto l’ultima tappa di November Porc, Gianni Amelio girò alcune scene de “Il signore delle formiche” con Elio Germano e Totò Lo Cascio, così come a Busseto dove ricreò gli interni in un palazzo di via Roma.
Per visitare il castello verifica gli orari e i giorni qui
Polesine Parmense Guareschi e il Culatello
Ma ti ho anche detto che sia Guareschi che Verdi gustassero volentieri il culatello.
Quindi chiudo questo viaggio nel cinema e nel gusto con Polesine Parmense.
Ti suggerisco di inserire in questo viaggio una tappa in visita agli interni dell’ Antica Corte Pallavicina. E’ un castello/ corte del 1400 dove la famiglia Spigaroli visse come mezzadri di Giuseppe Verdi e che acquistò poi restaurandola. Oggi è sede di un relais, un ristorante stellato, una trattoria dedicata al territorio e di un museo del cibo.
Le stanze raccontano di un antico passato e di una piccola corte a due passi dal fiume Po a cui unire la visita a quella del Museo del Culatello e del Masalén o Museo del Culatello.
Nel percorso di visita sarai immerso nella vita delle famiglie di questa terra strettamente legate al Po, nella norcineria, e nelle tradizioni dei salumi e del culatello in particolare. E proprio a suggellare la passione di Guareschi per i salumi di questa terra, troverai anche una foto di Giovanni tra i culatelli esposti in cantina a stagionare.
Ben 5.500 sono i culatelli che potrai vedere direttamente anche tu attraversando le antiche cantine sotterranee e una parte di essi sono destinate alla tavola di Re Carlo III d’Inghilterra.
Per visitare la corte e il museo il link è questo
Concludendo
Il viaggio fra cinema e gusto per un itinerario in camper in Emilia, potrebbe proseguire con film come La Califfa girato da Alberto Bevilacqua a Parma la Capitale della Gastronomia UNESCO o la Luna di Bertolucci. E ancora il film su Antonio Ligabue girato in quella provincia di Reggio Emilia patria del Tricolore, dell’erbazzone e cornice a preziosi aceti balsamici e lambruschi da abbinare a piatti e salumi unici e tanto amati dallo stesso Ligabue.
Il cinema e il gusto sono un magnifico itinerario in camper che l’Emilia come ogni altra regione, sa raccontare e accompagnare per un’esperienza unica nella cultura della tradizione contadina.
Le soste camper
- a Zibello
- a Roccabianca non esiste una zona dedicata ai camper, ma puoi parcheggiare il tempo della visita al castello nel parcheggio di Via Voltini