Se cerchi un luogo immerso nella natura, magari avvolto nei misteri di una romantica leggenda ma nella tranquilità di un bosco, noi ti consigliamo di andare alle Cascate del Bucamante in camper, in Appennino modenese. Questa la nostra esperienza, che ti consigliamo di fare.

Dove sono le Cascate del Bucamante
Siamo in Appennino modenese, appena sopra alla SS12 dell’Abetone, nella provincia di Modena appunto e nello specifico ne comune di Serramazzoni.
Come raggiungere le Cascate del Bucamante in camper
Non è facile: il nostro consiglio è quello di posteggiare al parcheggio gratuito della piscina comunale di Serramazzoni in Via Val di Sasso (accanto in Via Colombo, alla tua sinistra, c’è anche un punto scarico con fontana per carico acqua, ben segnalato) e di andare in motorino che dista circa 8/9 km. Prosegui via Val di Sasso, arrivi a Pazzano e prosegui a destra lungo la strada che ti porta al parcheggio gratuito. Vedrai tu stesso che è una strada complicata da fare in camper.
In bicicletta, consigliamo una e-bike (se invece sei un buon pedale, anche la MTB, tant’è vero che ci sono diversi percorsi) e poi c’è da fare attenzione alla strada. A piedi assolutamente no.
Diversamente puoi salire dalla SS12 o dell’Abetone, da Modena verso la montagna e a destra trovi le indicazioni: ma ugualmente ti consigliamo come sopra. Ti lasciamo la nostra mappa.
(Con alcune guide esperte, si può anche partire dal Castello di Monfestino, ma da soli è bene essere sicuri e certi del percorso.)
Come arrivare alle Cascate: il percorso
Dal parcheggio dove lasci il tuo motorino: hai due percorsi, quello verde, Titiro dove percorri una strada in parte ghiaiata e asfaltata, in salita sotto il sole (specie nel pomeriggio) e quello rosso Odina, che costeggia il fiume ma dentro il bosco, ed entrambi ti portano alle cascate. E’ comunque ad anello, dunque non ti sbagli. Puoi fare come me, prima il Titiro e poi il cerchio esci dall’Odina. O viceversa.
La leggenda di Bucamante
Inizia tutto da una leggenda, di quelle romantiche ma anche più tristi: si narra dell’amore tra Odina e Titiro, una nobildonna e un semplice pastore. Non potendo vivere liberamente il loro amore e una volta scoperti, Odina è rinchiusa nel suo castello. Riesce però a fuggire, a raggiungere il suo amato e a giurarsi eterno amore, qualunque cosa accada. Per questo scelgono di andare incontro alla morte gettandosi assieme dalle cascate, nominate appunto bucamante, ossia buca degli amanti.
Alle Cascate con i bambini, è possibile?
Assolutamente sì, ma sicuramente ben attrezzati di scarponcini da trekking e no passeggino. Consigliamo sicuramente di dare la mano, a tratti il terreno potrebbe diventare scivoloso. Portare anche una giacca antivento.
Area sosta nel bosco

Ai piedi della cascata, appena distante trovi l’area Pic Nic: un piccolo spazio dove poterti rinfrescare e riposare dalla faticata.
Quale stagione è migliore?
Sicuramente primavera ed estate, ma anche inverno, facendo moltissima attenzione alle condizioni. E’ uno scenario molto particolare e in ogni stagione propone un impatto sicuramente diverso.
Cascate del Bucamante in camper: dove e cosa mangiare in zona
In zona hai diverse tipi di scelte, specialmente se ritorni sulla strada SS12 dell’Abetone, trovi diversi locali che propongono piatti tipici modenesi, come gnocco fritto e salumi, pasta fresca o ripiena e gustosi secondi di carne.
Area di sosta attrezzata
A Torre Maina, sulla strada SS12 verso Modena, in Via Fondo Val di Tiepido 77. L’accesso è accanto al ristorante e dietro al percorso naturalistico del torrente Tiepido. L’accesso è permesso previo contatto col gestore tel. +39 0536 941851 – mobile +39 339 2634716 che se non presente in loco comunicherà anche telefonicamente un codice d’accesso per l’apertura della sbarra. Tariffa giornaliera 7 Euro. Ecco maggiori riferimenti.
Da qui volendo in bicicletta hai l’opportunità di seguire diversi percorsi ciclabili, arrivando anche fino a Castelnovo Rangone km 8,5 o a San Damaso 15km. Trovi le indicazioni nei cartelli attorno al parcheggio.
Le nostre conclusioni

Io sono stata in una giornata fra la settimana, e devo dire non ho trovato nessuno, se non una coppia con una bimba che ha fatto con me il percorso. E’ un luogo molto spesso “preso d’assalto” nel fine settimana perchè al fresco, dove si sta bene perchè immerso nella natura e vedi una particolarità naturalistica, unica. E’ doveroso e necessario avere scarpe adeguate, non da ginnastica, e meglio ancora se hai i bastoncini da trekking. Puoi portarti con te un pranzo al sacco, ma è necessario riportare con te carte e cose del genere, non lasciare nulla in giro!
Devo anche dire che, a mio avviso, non è molto ben segnalato: in alcuni punti qualche cartello segnaletico in più non avrebbe fatto male, sia alla partenza, dal parcheggio e sia lungo tutto il percorso.
Per il resto, goditi il percorso. A me è piaciuto molto, molto particolare e caratteristico, da vedere almeno una volta e poi tornarci quando si è in zona. Traffico permettendo, il silenzio nella natura è da preferirsi.
Un bel giro da fare, ovviamente non aspettarti le Cascate del Niagara, la portata dell’acqua è diversa dai giorni… Comunque, davvero consigliato.
Monica e Angela